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Mercoledì 25 Maggio 2016
Proposte nuove regole per il commercio elettronico: consumatori e imprese potranno sfruttare appieno i vantaggi del mercato unico

La Commissione europea ha presentato oggi un pacchetto di misure per consentire ai consumatori e alle imprese di acquistare e vendere online prodotti e servizi in modo più semplice e sicuro in tutta l'UE. Come promesso nelle strategie per il mercato unico digitale e per il mercato unico, la Commissione europea ha presentato un pacchetto, articolato in tre proposte, che mira a promuovere il commercio elettronico contrastando la pratica del blocco geografico, rendendo la consegna transfrontaliera dei pacchi meno costosa e più efficiente e promuovendo la fiducia dei consumatori grazie a una migliore protezione e applicazione delle norme. Il pacchetto odierno per il commercio elettronico è composto da: - una proposta legislativa per contrastare il blocco geografico ingiustificato e altre forme di discriminazione in base alla nazionalità o al luogo di residenza o di stabilimento; - una proposta legislativa sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi per aumentare la trasparenza dei prezzi e migliorare la sorveglianza normativa;  - una proposta legislativa per migliorare l'applicazione dei diritti dei consumatori e fornire orientamenti che chiariscano, tra l'altro, cosa costituisce una pratica commerciale sleale nel mondo digitale. La Commissione propone norme per garantire che i consumatori che intendono acquistare prodotti e servizi in un altro paese dell'UE, online o di persona, non siano discriminati in termini di accesso ai prezzi, condizioni di vendita o di pagamento, tranne se ciò sia oggettivamente giustificato per motivi quali l'IVA o disposizioni di legge di interesse generale. Quando il consumatore entra in un negozio in un altro paese dell'UE, l'esercente non gli chiede i documenti per procedere alla vendita o per adattare di conseguenza i prezzi o le condizioni. Ma nel mondo online troppo spesso ai consumatori è impedito l'accesso a offerte in altri paesi: essi sono ad esempio reindirizzati verso un sito web specifico per paese, oppure viene chiesto loro di pagare usando una carta di credito o di debito di un determinato paese. Tale discriminazione non è ammissibile nel mercato unico. Il principio di non discriminazione è già stabilito dalla direttiva sui servizi e la Commissione lo ha applicato in alcuni settori di servizi come le società di autonoleggio o i parchi di divertimento, ma con questa proposta sia le imprese che i consumatori beneficeranno di una maggiore certezza giuridica circa le pratiche autorizzate e quelle vietate. Il regolamento garantirà questa certezza giuridica e le condizioni per farla valere per prodotti e servizi online o nel mondo fisico. Per evitare di imporre oneri sproporzionati alle imprese, il regolamento non stabilisce l'obbligo di effettuare consegne in tutta l'UE ed esenta da alcune disposizioni le piccole imprese cui si applica una soglia IVA nazionale. Il regolamento proposto oggi aumenterà la trasparenza dei prezzi e la sorveglianza regolamentare sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi: così i consumatori e i dettaglianti potranno beneficiare di consegne meno costose e condizioni di restituzione più agevoli anche da e per le regioni periferiche. I consumatori e le piccole imprese lamentano che problemi di consegna dei pacchi, in particolare spese elevate di consegna transfrontaliera, impediscono loro di vendere o acquistare più attivamente in tutta l'UE. I prezzi praticati dagli operatori postali per la consegna di un pacchetto in un altro Stato membro sono spesso fino a cinque volte più alti dei prezzi nazionali, senza una chiara correlazione con i costi effettivi. Il regolamento proposto incoraggerà la concorrenza, introducendo una maggiore trasparenza dei prezzi. La Commissione non propone di stabilire un limite massimo ai prezzi delle consegne. La regolamentazione dei prezzi è l'estremo rimedio, se la concorrenza non produce risultati soddisfacenti. La Commissione farà il punto dei progressi compiuti nel 2019 e valuterà se saranno necessarie ulteriori misure. Il regolamento fornirà agli operatori postali nazionali i dati necessari per monitorare i mercati transfrontalieri e verificare l'accessibilità economica dei prezzi e la loro correlazione ai costi. Incoraggerà inoltre la concorrenza imponendo di concedere a terzi l'accesso trasparente e non discriminatorio ai servizi e alle infrastrutture di consegna transfrontaliera dei pacchi. La Commissione comunicherà i prezzi pubblici dei fornitori del servizio universale per stimolare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe. Tale proposta integra le iniziative di autoregolamentazione adottate dagli operatori postali per migliorare la qualità e la praticità dei servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi. La proposta di revisione del regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori conferirà maggiori poteri alle autorità nazionali in modo che i consumatori possano far meglio valere i loro diritti. Esse potranno:- verificare se i siti Internet praticano il blocco geografico dei consumatori oppure offrono condizioni post-vendita che non rispettano le norme UE (ad esempio sul diritto di recesso);- ordinare l'immediata rimozione dei siti web che ospitano offerte truffaldine;- chiedere informazioni ai gestori dei registri dei nomi di dominio e alle banche per accertare l'identità dell'operatore responsabile. In caso di violazione dei diritti dei consumatori a livello dell'UE, la Commissione potrà coordinare azioni comuni con le autorità nazionali di contrasto per porre fine a queste pratiche. Garantirà una protezione dei consumatori più tempestiva, facendo nel contempo risparmiare tempo e risorse agli Stati membri e alle imprese. La Commissione sta inoltre pubblicando orientamenti aggiornati sulle pratiche commerciali sleali per dare risposte anche alle sfide poste dal mondo digitale. Si tratta di chiarimenti sull'applicazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali. Ad esempio, una piattaforma online che corrisponde alla definizione di "professionista" e propone o vende beni, servizi o contenuti digitali ai consumatori deve assicurarsi che le sue pratiche commerciali siano pienamente conformi al diritto dei consumatori dell'Unione. Le piattaforme devono indicare chiaramente che le norme in materia di pratiche commerciali sleali non si applicano ai privati che vendono oggetti, e i motori di ricerca dovrebbero essere tenuti a distinguere chiaramente i link sponsorizzati (paid placement) dai risultati naturali di una ricerca. Gli orientamenti riveduti comprendono anche due insiemi di principi di autoregolamentazione concordati tra i soggetti interessati: un insieme aiuterà gli strumenti di confronto a conformarsi meglio alla direttiva e l'altro contribuirà all'applicazione delle norme sulle pratiche commerciali sleali, contrastando le dichiarazioni ambientali fuorvianti e infondate. Il pacchetto odierno sul commercio elettronico integra due proposte legislative (sulla fornitura di contenuti digitali e sulle vendite online e altre vendite a distanza di beni) presentate dalla Commissione nel dicembre 2015, come anche la prossima proposta di semplificazione dell'IVA prevista per l'autunno 2016. Parallelamente all'adozione del pacchetto sul commercio elettronico, la Commissione ha presentato oggi un aggiornamento della regolamentazione UE nel settore audiovisivo e la sua strategia sulle piattaforme online.

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